Il diabete mellito, fortemente legato all’obesità, nella sua forma più frequente, detta di “tipo 2”, diventa sempre più una patologia rilevante, tanto da costituire una vera e propria emergenza medica. In Italia il diabete non curato è la principale causa di amputazioni, infarto ed ictus, cecità e disturbi della vista, dialisi: si consideri che, insieme all’ipertensione arteriosa, è, inoltre, la causa più frequente di malattie cardiovascolari.
Rigorosi studi hanno però dimostrato che è possibile prevenire il diabete mellito di tipo 2 con modifiche dello stile di vita anche in individui predisposti. Tali modifiche, pur nella loro grande efficacia, sono molto semplici e consistono in:
· mezz’ora al giorno di cammino a passo svelto o attività fisica moderata simile
· calo ponderale rispetto al peso iniziale (se presente sovrappeso)
· alimentazione caratterizzata da elevato consumo di frutta e verdura con riduzione dei grassi animali nella dieta.
Il diabete mellito è una malattia che richiede continue cure ed un’attenta educazione dei pazienti. Questi devono imparare, con una guida sapiente, a gestire in prima persona la propria patologia per evitare e/o allontanare il più possibile nel tempo le complicanze generali ad essa legate.
Il diabete mellito deriva da una mancata o insufficiente produzione di insulina, ormone che ha il compito di facilitare l’utilizzazione del glucosio nelle cellule.
L’aumento del tasso di glucosio nel sangue (detto “iperglicemia”) può determinare, nel tempo, complicanze a carico di grandi e piccoli vasi sanguigni, nonché di organi ed apparati.
L'insorgenza del diabete dipende da fattori sia genetici che ambientali. Secondo i criteri proposti da organismi scientifici internazionali la classificazione del diabete include quattro classi cliniche:
1. diabete di tipo 1: altrimenti indicato come “insulino-dipendente”, deriva dalla distruzione delle cellule beta del pancreas endocrino ed è determinato da scarsa produzione di insulina. Si presenta più facilmente in bambini e adolescenti, ma compare anche in età adulta.
2. diabete di tipo 2: derivato da insulino-resistenza che produce un deficit progressivo di secrezione di insulina. Forma più frequente, tipica della età adulta, rappresenta circa il 90% dei casi in tutto il mondo.
3. altri tipi di diabete dovuti a difetti del funzionamento delle cellule beta del pancreas su varia base (da farmaci citotossici o disturbi del pancreas esocrino).
4. diabete gestazionale
Si parla di diabete quando si hanno:
1. sintomi di diabete (sete, inspiegabile calo ponderale e aumento del desiderio di urinare) e una glicemia casuale di 200 mg/dl.
2. valore glicemico a digiuno (non meno di 8 ore dal pasto precedente) superiore o uguale a 126 mg/dl oppure
3. valore glicemico uguale o superiore a 200 mg/dl alla seconda ora dopo un test chiamato curva da carico orale di glucosio
La dieta e soprattutto la riduzione del peso rimangono ancora oggi le principali armi preventive. La riduzione del peso deve essere attuata senza che la persona soffra la fame e deve anzi essere incentivata a migliorare le qualità organolettiche dei cibi “come se fosse al ristorante”, utilizzando
ad esempio sughi vegetariani o di funghi piuttosto che il classico ragù di carne. Vediamo alcune indicazioni:
1) utilizzare obbligatoriamente da due a 5-6 etti di verdure cotte e crude sia a pranzo che a cena. Condire con limone, aceto balsamico, spezie e al massimo un cucchiaio di olio d’oliva.
2) Utilizzare i minestroni, ma con pochi fagioli, soprattutto a cena. Utilizzarli in quantità libera, ma senza utilizzare olio o altri condimenti untuosi. Si può aggiungere un po’ di pane, meglio integrale.
3) Bere solo acqua, meglio non gasata e non ghiacciata, eliminando tutte le aranciate, coca-cole e altri tipi di soft-drink. Ottimo il te verde, mezzo litro al giorno, di varietà Bancha in chi non tollera la caffeina.
4) Eliminare tutti i tipi di alcolici e soprattutto superalcolici, fatto salvo per un bicchiere di vino o di birra al giorno.
5) Dimezzare l’utilizzo delle carni rosse, degli affettati con budello, dei formaggi, del burro e dell’olio. Non utilizzare margarina.
6) Dimezzare o più l’uso di biscotti, wafer, patatine, merendine, salatini e dolci e salati preconfezionati in genere, creme di nocciola comprese.
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