giovedì 3 marzo 2011

A proposito di diossine


In questi giorni è tornato alla ribalta il problema delle diossine.

Come successo qualche anno fa con le mozzarelle di bufala, ancora una volta sono stati rinvenuti prodotti alimentari contenenti diossine in quantitativi di gran lunga superiori a quelli stabiliti per legge.

Questa volta è toccato a uova e carni prodotte in Germania provenienti da animali alimentati con mangimi contenenti diossine; pare che alcuni di questi mangimi contenessero oli minerali esausti.

Dal punto di vista della  struttura chimica, sono composti aromatici, ossia, contenenti anelli benzenici con doppi legami coniugati.

Le diossine si formano in seguito a processi di combustione e durante alcuni processi industriali (ad esempio: produzione di vernici, produzione dell' acciaio, produzione di taluni pesticidi).

Le diossine, sono nocive per l'uomo; è stato dimostrato che alcune di esse sono cancerogene; inoltre, possono causare diversi altri disturbi, ad esempio: endometriosi, disturbi neurologici, problemi al sistema immunitario, ecc.

Esiste, inoltre, un' altra classe di composti chimici, i policlorobifenili (PCB) che, sia dal punto di vista della loro struttura chimica, sia per quanto riguarda le ripercussioni sulla salute umana, sono simili alle diossine. Per tale motivo, sono anche detti "PCB diossinasimili"; generalmente, sono composti di sintesi utilizzati in particolari processi chimici industriali.

L'esposizione alle diossine può avvenire lavorando in ambienti contaminati, a seguito di episodi accidentali (chi non ricorda la fuga di diossina che si verificò nel 1976 a Seveso?) e, più frequentemente, per l'ingestione di alimenti contaminati.

Per effetto dei processi di combustione, le diossine possono essere presenti nell' aria, nel suolo e, da quest' ultimo possono andare a finire nelle falde acquifere.

Ne consegue che, gli animali alimentati con foraggi contaminati o che bevano acqua contaminata, possono assumere le diossine che, pertanto, possono ritrovarsi nel latte, nelle uova, nella carne.

In particolare, le diossine non sono biodegradabili e sono molto solubili nei grassi, pertanto, questi ultimi fungono da accumulo; per tale motivo, le persone grasse possono più facilmente accumulare diossine.

Per quanto riguarda i limiti di diossine e PCB nei prodotti alimentari, si rimanda alla normativa di riferimento che è il Reg. CE 1881/2006 della Commissione Europea (e successivi aggiornamenti).

Nessun commento:

Posta un commento