giovedì 3 marzo 2011

L' EFSA si è espressa sui limiti di lattosio negli alimenti per gli individui affetti da intolleranza e da galattosemia.


Il Panel di EFSA sulla Nutrizione, Prodotti dietetici e allergie ha prodotto una Opinione scientifica sui limiti ammissibili di lattosio in caso di intolleranza allo stesso.Il lattosio è un disaccaride composto da  glucosio e galattosio ed è presente in quantitativi variabili nel latte dei mammiferi. Nell' apparato gastro intestinale, il lattosio viene digerito ad opera dell' enzima beta-galattossidasi. Questo enzima può essere carente o addirittura assente (la scarsa quantità potrebbe essere causata da un basso e infrequente consumo di latte); in tal caso, il lattosio non digerito genera problemi e sintomi di intolleranza (come diarrea e crampi addominali).Ancora più grave è la situazione degli individui affetti da galattosemia, una sindrome ereditaria dovuta alla mancanza di enzimi epatici deputati al metabolismo del galattosio con conseguenti livelli elevati dello stesso nel sangue e con conseguenze  molto gravi per l'organismo. Il lattosio è associato comunque ad una migliore assimilazione di calcio, zinco e altre sostanze nutritive.Il Panel di EFSA conferma che soggetti intolleranti al lattosio possono tranquillamente assumere una dose pari a 240 ml di latte al giorno (pari a circa 12 grammi di lattosio) senza sviluppare sintomi (in particolare se l’assunzione avviene con altri cibi).Alcuni studi evidenzierebbero come alcuni soggetti intolleranti al lattosio possono tollerare dosi di 20-24 grammi (quasi mezzolitro di latte) al giorno, se distribuiti nel corso della giornata e consumati insieme ad altri alimenti. Altri studi evidenziano che in una piccola parte dei soggetti con cattiva digestione del lattosio si sono verificati sintomi al di sotto dei 12 grammi per singola dose.Il Panel in ragione della alta variabilità individuale della risposta al lattosio conclude che non può essere fissata una dose di riferimento per il lattosio.In caso di soggetti affetti da  galattosemia, si corre invece il rischio di  morte dovuta a danno epatico e renale e l'unica precauzione possibile  è l’eliminazione di tutte le fonti di galattosio, a partire dal latte umano.  Nei bambini oltre i primi mesi e negli adulti, la dose giornaliera non dovrebbe superare i 25 mg di lattosio per 100 kilocalorie introdotte con gli  alimenti. Per i neonati, il massimo è di 10 mg di lattosio per 100 kilocalorie di alimenti.  Attualmente vige l’indicazione in etichetta di “privo di lattosio”, pari ad almeno una quantità inferiore a 10 mg di lattosio per 100 kilocalorie di alimento nei prodotti per l’infanzia. Tale indicazione viene giudicata dal Panel sufficiente  L' EFSA chiarisce che i miglioramenti tecnologici che conducono alla rimozione del lattosio dai prodotti non forniscono al momento informazioni sufficienti; in ogni caso, la riduzione di latticini senza una integrazione o adattamento delle pratiche dietetiche può produrre mancanze di calcio, vitamina D e riboflavina.E' utile ricordare che i formaggi a pasta dura ( Parmigiano Reggiano,  Grana Padano, Pecorino)  possono essere consumati tranquillamente dai portatori di intolleranza al lattosio per supplire a tali carenze, nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata.

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