giovedì 3 marzo 2011

L'Authority europea boccia gli integratori alimentari.


  • Tante promesse, ma pochi benefici veri: i 'miracoli' promessi dai prodotti dietetici e dagli integratori alimentari in molti casi rimangono solo 'su carta', sull'etichetta della confezione. Mancano infatti sufficienti prove scientifiche a loro supporto.
  • A sostenerlo e' un gruppo di esperti scientifici dell'Efsa, l'Authority europea per la sicurezza alimentare, sui prodotti dietetici, l'alimentazione e le allergie, che ha adottato una serie di pareri su 808 indicazioni funzionali generiche sulla salute, prendendo in esame tutti i dati scientifici disponibili.
  • Le indicazioni si riferiscono principalmente a vitamine e sali minerali, ma anche a fibre alimentari specifiche destinate al controllo della glicemia, della funzionalita' intestinale o del peso, ad acidi grassi legati al miglioramento della funzione cerebrale, della vista o della salute del cuore,  a colture di lattobacilli vivi legate alla digestione del lattosio.
  • Il gruppo di esperti dell'Efsa ha espresso pareri contrari per molte delle indicazioni analizzate, per la scarsa qualita' delle informazioni fornite. Le lacune segnalate riguardano, ad esempio, l'impossibilita' di identificare la sostanza specifica su cui e' basata l'indicazione (ad esempio indicazioni su fibre alimentari che non specificano il tipo di fibra); la mancanza di prove che l'effetto indicato sia davvero benefico per mantenere o migliorare la funzionalita' organica (ad esempio indicazioni sull'eliminazione dell'acqua per via renale); la mancanza di precisione relativa all'indicazione sulla salute (ad esempio indicazioni riferite a termini come energia e vitalita'); la mancanza di studi condotti sull'uomo con misurazioni affidabili del rivendicato effetto benefico sulla salute.
  • Eppure, malgrado le tante lacune segnalate dall'Efsa, sempre piu' italiani sembrano essere conquistati dagli integratori. Da una recente indagine commissionata dall'Aiipa (Associazione italiana industrie alimentari) e condotta su 1.084 persone, tra i 25 e i 64 anni, e' infatti emerso che oltre un terzo degli intervistati fa regolare uso di integratori alimentari.
  • Il profilo del consumatore-tipo e' quello di una persona colta, di età compresa tra 45 e 70 anni, che vanta abitudini alimentari buone o addirittura ottime e uno stile di vita sano.
  • Anche secondo Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano gli integratori alimentari sono "prodotti inutili, che non servono a niente".
  • "Dietro questi integratori - sottolinea Garattini - non c'e' nessuna base e alcun riscontro scientifico. Sono prodotti che non servono a nulla, anche perche' oggi l'alimentazione e' talmente varia che risponde ai fabbisogni dell'organismo,  almeno nei Paesi occidentali". Perche' allora sempre piu' italiani fanno uso di questi prodotti? "Perche' intorno a questi prodotti si monta una grande propaganda. A cui - conclude Garattini - non corrisponde alcun effetto".

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